Capire quanto consuma una barca, cosa che si fa normalmente quando si cerca una nuova auto sfogliando una rivista automobilistica, è al momento quasi impossibile.
La faccenda è subito spiegata, in quanto nel campo nautico chi produce i motori non è lo stesso soggetto che produce la barca e viceversa. Quindi il produttore di motore fa il suo prodotto cercando di fare il meglio, ma di fatto senza sapere dove andrà poi applicato.
Non esiste a tutt’oggi una normativa che indichi ai costruttori di propulsori il modo in cui il consumo debba essere indicato sul certificato di potenza, comunemente chiamato libretto, ma solo l’obbligo di indicarlo.
Quindi, ci troviamo aziende produttrici che scrivono il consumo massimo a banco di quel motore, altri un consumo medio teorico con la proporzione a 5 steps classico degli americani, altri che indicano un consumo medio in base ai test effettuati su una sola barca.
Pensate a quanto sia difficile da interpretare e poco utilizzabile un dato del genere.
Per spiegarmi meglio, è come chiedere quanta acqua consuma una persona di 80 kg al giorno. Impossibile dirlo in quanto le variabili sono quasi infinite, considerando le differenze tra uomo e donna, sportivo o sedentario, in quale momento della giornata: se mentre è al PC o dopo una partita a calcio.
Insomma, volere stabilire una quota certa, è possibile solo ed esclusivamente facendo un test specifico su quella barca, con quel motore, con quelle condizioni specifiche di mare o lago ed esattamente con quelle persone e pesi caricati.
Quindi normalmente si procede per approssimazione, che è la strada più battuta ed anche la più intelligente.